Il sistema di indicizzazione App di Google è un sistema che consente agli utenti di effettuare una ricerca e far figurare i risultati rimandando ai relativi store per dispositivi iOS o Android. Lo stesso procedimento che avviene nelle classiche ricerche Google, ma a base di applicazioni.
L’algoritmo di ranking delle app determina come le applicazioni sono classificate sugli store dedicati come App Store e Google Play. Ogni store di app ha il suo algoritmo ma in linea di massima i principi per il posizionamento sono molto simili tra loro.
L’importanza di cercare un’App
Occuparsi di SEO non prestando attenzione alle App trascura quello che è in prospettiva il futuro della SEO su device e smartphone. Le aziende che dispongono di una propria App sono premiate in termini di ranking, e spesso, una buona App abbinata a un sito si rivela d’aiuto per il ranking.
L’inclusione delle App nelle ricerche su dispositivi mobili ha reso Google ancora più efficace. Condividi il TweetUn po’ di storia
Google App Indexing è stato lanciato nell’Ottobre del 2013 con l’intento di implementare l’indicizzazione App, ed era riservato ad un numero limitato di venditori, venne poi esteso a tutti nel Giugno dell’anno successivo. Nell’Aprile del 2015, invece, Google avvia il supporto tecnico agli sviluppatori, nel Maggio dello stesso anno verrà estesto anche alle app per iOS. Infine, ad Ottobre, il supporto per l’indicizzazione app è introdotto anche in Safari.
Allo stato attuale Google ha introdotto nella sezione developers una piccola guida per iOS e Android su come indicizzare le proprie App.
Qualche numero
Per comprendere a pieno l’importanza di una buona indicizzazione App ci tocca dare i numeri, e no, non stiamo scherzando.
Nel Maggio 2015, thinkwithgoogle ha pubblicato un report sull’App marketing mostrandoci gli insights sulle app ricercate, vendute e utilizzate dagli utenti.
Il 27% delle App acquistate vengono rintracciate tramite motori di ricerca, la terza via preferita dagli utenti ma significativa poiché in forte crescita. I motori di ricerca sono preceduti dal 40% di navigazione su App Store, mentre al primo posto con il 52% troviamo il tradizionale passaparola. Il 24% dei siti internet e il 22% degli spot tv chiudono la classifica.
Gli utenti investono circa 30 ore mensili per la ricerca e l’acquisto delle app, i fini dell’acquisto sono ovviamente i più disparati: dai social, al gaming, dai viaggi all’intrattenimento, foto e video, grafica, finanza, tecnologia, acquisti, e così via.
Il possessore medio di uno smartphone ha installate 36 App sul suo device, di queste solo il 26% sono utilizzate con cadenza giornaliera. Il 68% delle App utilizzate quotidianamente sono social network, le restanti sono ripartite tra giochi, contenuti multimediali e infine e-commerce.
Indicizzazione App. Come funziona?
Il video introduttivo di Google Developers fa una panoramica generica ma essenziale per chi vuole avventurarsi nel mondo dell’App indexing, le linee guida su come funziona questo processo è molto simile nella teoria, sia per iOS che Android.
Entrambi i sistemi supportano le URL HTTP e usano le associazioni ai relativi siti per verificare una relazione App–Sito. Questo consente al nostro sistema di indicizzare le URL che intervengono sia sulla App che sul sito associato, in modo tale da risultare coerente in termini di ricerca.
Da qui Google riconoscerà l’associazione e comincerà il processo di circa 24 ore di scansione delle URL per la tua App. Siccome i content di molte di loro sono costantemente associate ad una pagina web, i dati verranno schedati in modo molto similare a come avviene sui siti internet. Sono determinanti fattori come la frequenza di aggiornamento dei contenuti, il carico dei server, l’importanza e l’età del sito.
Ultimata questa operazione Google ci invierà un messaggio nella Search console con un report preliminare con eventuali correzioni da fare.
Questa seconda fase ci introdurrà all’indicizzazione vera e propria della nostra App. Nel caso si utilizzi un sistema Android, Google consiglia l’utilizzo dell’App Indexing API, se invece disponete di un sistema iOS utilizzate il Software Development Kit o SDK. Questa operazione consente di miglioare le performance di ranking per le URL associate e fornisce le basi per i titoli dei link e uno snippet dei contenuti. Inoltre, aiuta a fornire i titoli e le descrizioni associate al proprio contenuto e una cronologia delle azioni sulla tua App.
L’ultima fase è puro testing. In ambiente di sviluppo, eseguite prove mirate delle URL che rimandano alla vostra App, verificate che esse indirizzino correttamente ai content giusti, per evitare spiacevoli uscite dalla strada giusta.
I benefici dell’indicizzazione App
- Un’App ben indicizzata porta ovviamente a conseguenze positive:
- Un’App che viene installata soddisfa una ricerca;
- Un’App installata che viene utilizzata spesso rafforza la sua validità;
- L’esperienza di navigazione su app è migliore di quella su browser mobile;
- Un’App ben indicizzata risulterà tra le prime posizioni di ricerca;
- Un’App ricercata anche se già installata incrementa i click through rate su Google.
Per monitorare il ranking e le statistiche relative consigliamo App Annie, un sito molto utile che mostra i trend per il nostro device preferito, ed è in grado di fornire con iscrizione premium maggiori dettagli.